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Faceboom sul TGR

Livia Blasi intervista Paola Bottero: dal quarto d’ora di celebrità di Andy Warhol alle 18 storie incatenate di Faceboom.

[youtube https://www.youtube.com/watch?v=h3VKbcvItGA]

I Marò non leggerebbero mai “storie tossiche”

di Ivano Ferazzoli | BologninaBasement |

In molti ci hanno raccontato l’eroina, lo ha fatto Venditti con “Lilly Lilly Lilly Lilly, quattro buchi nella pelle”, ce lo ha spiegato in modo elegante Battiato con “Per Elisa non puoi più distinguere che giorno è”, ci ha provato anche Carboni ad avvertire Silvia con scarsi risultati ed infine ci siamo anche dovuti accollare Masini, che con il suo caratteristico pensiero positivo ci dice che “domani diventa mai”.
Chiunque ha scritto o cantato l’eroina, quello che vi propongo oggi però è un punto di vista diverso, ovvero il punto di vista di Domenico Salamone, aka Milingo Sutera, che attraverso il libro Storie tossiche, edito da Sabbiarossa Edizioni, ci propone sette storie differenti, sette ritratti, sette punti di vista: i racconti ci restituiscono letteralmente le vite di molteplici personaggi che si trovano a percorrere la stessa strada dell’autore, la strada dell’eroina, la strada della scimmia. Anche se il leitmotiv è uno, le pagine scivolano via tracciando un percorso molto sofisticato che va ben oltre la roba, perché di persone si parla. E per questo ringrazio Milingo, per avere riportato alla luce, “spada dopo spada”, storie gentili d’amore e disperazione, storie crude di stenti e d’ironia spiazzante, per avere richiamato a gran voce quei nomi e per avere strappato dal vortice dell’oblio i volti fragili dei figli dell’eroina.

sabbiarossa si fa in 4 per il TropeaFestival

Una mostra d’arte, un’anteprima nazionale e due approfondimenti: sono quattro gli eventi organizzati da sabbiarossaED al TropeaFestival leggere&scrivere che inizierà martedì prossimo, 21 ottobre. La giovane casa editrice indipendente reggina, che ha appena compiuto tre anni, declinerà, all’interno di Palazzo Gagliardi, la #CalabriaOLTRE.

#volano-Vibo-2Si inizia con #CalabriaOLTRE gli invertebrati, l’esposizione dell’artista Caterina Luciano #vivonoTRAnoi [dagli invertebrati agli irresponsabili A/R], curata dal gallerista Luciano Pesce (artspace BeCause di Lamezia Terme): i 33 invertebrati e i 2 irresponsabili, che denunciano un mondo sempre più regolato dall’apparenza, saranno visitabili da martedì a domenica nell’area dedicata alle esposizioni. Caterina Luciano espone e sperimenta da oltre 20 anni in giro per il mondo. I suoi lavori si sono intrecciati a doppio filo con sabbiarossa ED: realizza le opere d’arte che diventano le cover di ogni libro.
Mercoledì 22 ottobre alle 11 sarà la volta di #CalabriaOLTRE gli sbarchi. La scelta di riservare al TropeaFestival l’anteprima nazionale del romanzo Beltempo di Saverio Pazzano nasce dalla volontà di partire dalla narrativa per trattare un tema sempre più urgente e quotidiano. “Questa è una storia di naufragi, dentro cui si agita Beltempo: una promessa di sole sotto i grandi cieli di Sud”, si legge nella quarta di copertina. Una promessa di cui parleranno, con l’autore, il sindaco di Rosarno Elisabetta Tripodi e la coordinatrice di Libera Cs Sabrina Garofalo,
Il giorno successivo, giovedì 23 ottobre alle 17, la terza declinazione: #CalabriaOLTRE l’eutanasia dell’informazione. Partendo dal romanzo carta vetrata di Paola Bottero – e dalla mostra personale di Caterina Luciano, che genera proprio dall’opera realizzata per la cover, “invertebrati” – dialogo a più voci su giornalismo e informazione, per allontanarsi dal modello Demi Romeo, protagonista capace di trasformare l’apparenza in sostanza, e cercare un nuovo modo di creare e divulgare le notizie. Con l’autrice, i giornalisti Luciano Regolo e Riccardo Giacoia ed il sociologo Giap Parini.
La quaterna di sabbiarossaED chiude sabato 25 ottobre alle 12 con #CalabriaOLTRE il pregiudizio. Si parte dal fortunatissimo libro-inchiesta Marchiati – come ’ndrangheta, stampa e tv hanno inventato la nuova “calabrofobia” – di Alessandro Russo sugli stereotipi costruiti a tavolino per essere dati in pasto all’opinione pubblica, racconto in parallelo di come la ’ndrangheta stia uccidendo il futuro di un popolo e di come stampa e tv nazionali alimentino il pregiudizio, marchiando a fuoco ogni calabrese, come si fa con il bestiame o con una stirpe maledetta. L’autore cercherà di scoprire le radici che trasformano i pregiudizi in dati di fatto, mistificando la realtà e creando fobie sempre più difficili da estirpare con i giornalisti Giovanna Casadio e Antonello Caporale e con l’attivista lgbt Vanni Piccolo.

Il calendario degli appuntamenti di sabbiarossaED, le specifiche sulle novità in uscita e sugli eventi organizzati in giro per l’Italia, i link diretti a ogni titolo e ogni approfondimento relativo ai primi tre anni di vita della casa editrice sono on line all’indirizzo sabbiarossa.com, sito in cui viene spiegato il senso di ogni “granello di sabbiarossaED”, con la citazione di Norberto Bobbio: “Qualche volta è accaduto che un granello di sabbia sollevato dal vento abbia fermato una macchina. Anche se ci fosse un miliardesimo di miliardesimo di probabilità che il granello, sollevato dal vento, vada a finire nel più delicato degli ingranaggi per arrestarne il movimento, la macchina che stiamo costruendo è troppo mostruosa perché non valga la pena di sfidare il destino”.

il 2013 in pillole

Dopo un ottimo 2012, chiudiamo il 2013 con tante soddisfazioni.
E 12 granelli di SABBIAROSSA. Undici cartacei, uno in ebook. Continuano a darci grandi soddisfazioni, i nostri titoli.
Ecco le nostre tappe più importanti dell’anno.

la scrittura come atto di resistenza

Il 2013 di SABBIAROSSA si è aperto con una relazione che ne ha sintetizzato il lavoro: “la scrittura come atto di resistenza e libertà in Calabria”, e partendo dalla Calabria in tutto il resto d’Italia. L’appuntamento è stato a Catanzaro, all’Accademia di Belle Arti, il 30 gennaio, con l’intenso e corale viaggio alla ricerca delle domande giuste, e magari delle risposte, condotto da Paola Bottero, Alessandro Russo e dai tanti studenti e docenti presenti.

Rosaria Iazzetta, docente del laboratorio di scultura, artista poliedrica, ha voluto e organizzato questo e gli altri incontri che ha sintetizzato così: “La coscienza è sempre intenzionale. Resistenza creativa in e per la Calabria”.
Spiega Iazzetta: “Una delle difficoltà più grandi per studenti e non, è la capacità di esteriorizzare, e quindi portare in esterno, il mondo interiore, e rendere plausibile e vivibile il mondo reale.

Oggettivamente, l’operare nell’arte dovrebbe essere una modalità di rendere concreto, visivo e profondo il nostro stare al mondo, per poi interiorizzare e rendere soggettiva l’esperienza della vita, nel più profondo della nostra anima. Tutto questo procedimento genera cultura. Il prodotto dell’uomo è cultura. Allora, consapevoli di ciò, di questa necessità biologica, credo che sia interessante, confrontarci con altri che utilizzano diversi mezzi espressivi, per la resistenza necessaria ad ostacolare il me, che contrasta l’io, per conoscere alternative adottate, per dibattere su una questione che sembra calabrese, ma che solo calabrese non è. Dedizione e motivazione, da spingerla ad operare… ad operare ora, hic et nunc”.

l’inizio del viaggio

Il viaggio 2013 di SABBIAROSSA, per spargere e presentare granelli di sabbia, è iniziato a Torino, alla libreria Coop di piazza Castello. Il 17 gennaio abbiamo presentato il Pogrom della Continassa, con Mara Francese, Carla Osella, Caterina Luciano. Il 21 gennaio è stata la volta di Trento, il 22 di Rovereto.

Dopo l’anteprima di fine anno, il battesimo ufficiale de il porto senza Gioia. A Reggio Calabria il 13 febbraio Aldo Libri ha riassunto il suo diario di vita. Il 19 aprile si è spostato a Polistena (Rc), il 23 aprile ha rappresentato tutti gli altri granelli di sabbiarossa a S. Giorgio Morgeto (Rc) nell’evento “una rosa, un libro”.

Continuano le presentazioni di tutti gli altri titoli di SABBIAROSSA, a partire da Esperanza. Il 26 gennaio ha fatto tappa ad Anguillara Sabazia, il 18 marzo a Fumane (Ve), il 19 a Bassano del Grappa (Vi), il 21 a Pavia, il 23 a Ivrea. Il 12 aprile è stata la volta di Vicenza.

aprile

Ad aprile è stata inaugurata la nuova collana GENEALOGIE. Il 6 aprile a Roma la Casa internazionale delle Donne ha ospitato il workshop Prove tecniche di resistenza sul territorio. All’interno del convegno nazionale “I Sud, le mafie – le donne si raccontano”, Doriana Righini e Paola Bottero hanno presentato l’esperienza di SABBIAROSSAcontro versa. Toccherà ora ad IMPRONTE, la nuova collana in lavorazione.
I granelli di sabbiarossa dal 27 aprile al 1 maggio sono stati protagonisti di “Gerace Libro aperto”. Due le presentazioni: il sabato Mara Rechichi ha dialogato con Giovanna Vingelli, una delle dieci autrici di contro versa, aprendo un intenso dibattito “di genere”; martedì 30 aprile Paola Bottero e Alessandro Russo, autori di senza targa, hanno parlato di buonavita di Calabria con Patrizia Prestia e la Gurfata.

maggio

Con il maggio dei libri il 9 ci sono stati due appuntamenti concomitanti. A Catanzaro Nicola Fiorita ha moderato la presentazione di senza targa: un dialogo fitto ed un approfondimento sociale e politico tra il giornalistaAntonio Cantisani, il consigliere comunale Antonio Giglio e gli autori, Paola Bottero e Alessandro Russo. A Gioia Tauro (Rc)Tiziana Scarcella ha moderato la presentazione de il porto senza Gioia, dell’esordiente scrittore Aldo Libri, con gli interventi di Angela Napoli eGraziella Giunta. Sabato 11, a Bracciano (Rm), l’Archivio storico ha ospitato la presentazione di Esperanza, con uno dei due autori, Paolo Groppo, organizzata dai Lions.

Il 17 maggio, a Rosarno (Rc) Domenico Mammola ha moderato la presentazione de il porto senza Gioiacon l’autore Aldo Libri; il 24 maggio è approdatoa Taurianova (Rc): moderato da Salvatore Lazzaro con Luigi Longo, Pasquale Larosa, Nino De Masi, Michele Albanese e l’autore. Il 19 maggio, a Sorano (Gr), Paolo Groppo ha presentato il romanzo  Esperanza.

Dal 16 al 20 maggio, il XXVI Salone del Libro di Torino ha ospitato i granelli di sabbiarossa. Giovedì 16 con l’evento “l’arte dà forma alla parola”. Caterina Luciano, Roberta Toscano, Paola Bottero e Alessandro Russo, hanno presentato le scelte editoriali ed i primi risultati di sabbiarossa ED. Sabato 18 maggio è stata la volta di contro versa con Monia Andreani, Lucia Cardone, Ivana Pintadu, moderate da Mara Rechichi. Domenica 19 Carla Osella e Mara Francese, moderate da Paola Bottero, hanno presentato il Pogrom della Continassa. Intervento finale dell’assessore al Comune di Torino per il Welfare e le Politiche sociali, Elide Tisi.

giugno

Con giugno sono partite le presentazioni in giro per l’Italia di contro versa. L’1 a Pesaro, nella sede dell’Udi in concomitanza con il terzo appuntamento di Laboratorio Donnae. Pina Nuzzo ha introdotto le relazioni di Monia Andreani e Loredana De Vitis. Il 5, a Sassari, al Vecchio Mulino, Monica Farnetti ha moderato Lucia Cardone, Ivana Pintadu e Alessandra Pigliaru. Il tridente calabro con Denise Celentano, Doriana Righini, Giovanna Vingelli è partito il 12 a Catanzaro, al Circolo Augusto Placanica. Introduzioni di Venturino Lazzaro e Isa Mantelli. Il 13 si è spostatoa Reggio Calabria, nella sede dell’Associazione LiberaReggioLab. Introduzione di Letizia Cuzzola. Il 14 ha chiuso a Cosenza, alla libreria Ubik, con Daniela Ceci, Valentina Fedele, Ida Rende e Carla Tempestoso.

l’estate: luglio e agosto

Luglio è iniziato con il battesimo de la ‘ndrangheta davanti all’altare: il 14, in piazza Italia a Reggio Calabria, nel contest Tabularasa. Giusva Branca e Raffaele Mortelliti i padrini, Mad Simon e Enzo de Liguoro i rapper&player book. Gli autori al completo: Romina Arena, Paola Bottero, Francesca Chirico, Cristina Riso, Alessandro Russo.
Il 18 luglio a Pomigliano d’Arco (Na) Teresa Panico e Paolo Groppo hanno parlato di Esperanza, il 20 a Lecce l’associazione EvaLuna e Loredana De Vitis hanno raccontato contro versaHa debuttato il 29 a Palizzi (Rc) la contaminazione di bianco come la vaniglia. Il romanzo di Paola Bottero messo in musica da Mad Simon e interpretato da Enzo de Liguoro.

Ad agosto due nascite in carta, la terza di inaugurazione della collana E-RE(A)D, ebook di narrativa [di Augusto Antonio Viola, 50′] e tantissime presentazioni. Il 6 Colosimi (Cs) ha ospitato l’anteprima di onorevole sarà lei. Con gli autori Mimmo Talarico e Franco Dionesalvi, Enzo Arcuri, Giuliana Pugliano e Raffaele Rizzuto. Il 10 Esperanza e Paolo Groppo sono approdati alla Valle dei libridi Saint Vicent (Ao). L’11 a Catanzaro Lido SABBIAROSSA è stata ospite della libreria Ubik con la voce e la narrazione di Nunzio Belcaro. Nel contest un mare di parole è stata racc ontata l’esperienza editoriale, con Paola Bottero e Alessandro Russo. Il 13 a Scilla (Rc) è ripartito, all’anfiteatro comunale, il tour de la ‘ndrangheta davanti all’altare. Con rapping&playing book di Mad Simon & Enzo de Liguoro. Sempre a Scilla, il 22, il rapping&playing&talkingbook con l’anticipo di quello che sarà lo spettacolo teatrale di bianco come la vaniglia. Il 23 ad Aieta (Cs), è iniziato il tour di onorevole sarà lei. All’interno del Festival del libro, con Mimmo Talarico, Paride Leporace e Giovanni Ceglie. Poi è Longobardi (Cs) il 24, Diamante (Cs) il 26, Scigliano (Cs) il 27 e Bianchi (Cs) il 29.

Fine agosto con la ‘ndrangheta davanti all’altare. Il 28 a Polistena (RC), nel Campo Valle del Marro, l’incontro di don Pino Demasi, Paola Bottero e Alessandro Russo con i volontari arrivati da Roma e Pavia.

Il 30 a Tauriavanova (Rc) intensa serata nella piazza di fronte al Duomo. A Romina Arena, Paola Bottero, Francesca Chirico e Alessandro Russo si sono aggiunti gli interventi di don Pino Demasi e Giuseppe Creazzo, Procuratore di Palmi.

settembre

settembre sono proseguite le presentazioni di onorevole sarà lei. L’8 a Montalto Uffugo (Cs), con Pietro Caracciolo, il 13 a Mendicino (Cs), con Antonio Palermo, Luigi Settino e Vincenzo Di Voto. La conferenza stampa, nell’Astronave (Palazzo Campanella, sede del Consiglio della Regione Calabria), è stata il 18, coordinata da Romano Pitaro. Si è continuato a Rogliano (Cs), il 28, con Filippo Veltri, Leonardo Falbo e Giuseppe Gallo.
Domenica 15 a Gerace (Rc), Nicola Gratteri e don Giacomo Panizza hanno reso unica la presentazione di la ‘ndrangheta davanti all’altare. Presenti Paola Bottero, Cristina Riso, Alessandro Russo. L’evento, organizzato da Marisa Larosa (moderatrice con Tonino Massara), è stato arricchito dal rapping&playing boook di Mad Simon e Enzo dè Liguoro.

SABBIAROSSA è stata invitata a raccontarsi al TAOBUK – Festival internazionale del libro di Taormina. Una data: il 25. Un luogo sospeso: Taormina, la Terrazza dell’Archivio Storico. E una decisione: raccontarsi attraverso le contaminazioni che sono alla base dell’esordio di SABBIAROSSA. L’incontro contaminato tra Paola Bottero, Alessandro Russo e Caterina Luciano, con l’aggiunta delle nuove contaminazioni di rapping&playing book. Mad Simon e Enzo dè Liguoro hanno dato poesia, note e recitazione alle parole, ai contenuti dei primi 11 granelli. Con un estratto finale di di bianco come la vaniglia. Dove tutto è iniziato, in quel luogo di memoria dove si forma la realtà.

ottobre

L’ottobre di SABBIAROSSA si è aperto il 3 in una sala strapiena a Rende (Cs). Adriano Mollo e Arcangelo Badolati si sono affiancati a Mimmo Talarico e Franco Dionesalvi per raccontare onorevole sarà lei. Il 18 ottobre la ‘ndrangheta davanti all’altare è stata protagonista a a Messina di “La violenza del silenzio”. Romina Arena, Paola Bottero e Alessandro Russo, moderati da Marisa Larosa, hanno parlato di Chiesa che resiste e Chiesa che si volta dall’altra parte. Con loro padre Felice Scalia, Giuseppe Creazzo, Procuratore di Palmi, e il sindaco Renato Accorinti. Il 28 a Milano è stata la volta di Esperanza, di Paolo e Pierre Groppo.

novembre

Novembre è partito con il Tropea Festival Leggere&Scrivere 2013. Il 6, l’anteprima del romanzo carta vetrata di Paola Bottero, in conversazione, davanti a centinaia di studenti, con Cristina Vercillo.
Il 9 SABBIAROSSA è stata protagonista, con Paola Bottero, della conversazione “la ‘ndrangheta oltre la narrazione”. Con Mimmo Gangemi e Enzo Ciconte.

Lo stesso 9 la libreria Ubik di Cosenza ha ospitato Mimmo Talarico e Franco Dionesalvi per la presentazione di onorevole sarà lei con Massimo Clausi. Il 29, nella sede della Provincia di Reggio Calabria, il battesimo di carta vetrata. Josephine Condemi ha coordinato l’autrice del romanzo, Paola Bottero, e i tre relatori, Luciana Bova, Eduardo Lamberto Castronuovo e Aldo Varano. Il 30, a Roma, alla Casa internazionale delle donnecontro versa ha ricevuto un premio. Sezione Saggistica del Premio Il Paese delle donne & Donna Poesia.

dicembre

dicembre se si dice libri si dice Roma, e fiera Più libri più liberi. Due le presenze capitoline. Giovedì 5 la presentazione del libro-inchiesta la ‘ndrangheta davanti all’altare. Don Marcello Cozzi, vicepresidente di Libera e Santo della Volpe, direttore di Libera Informazione, hanno inaugurato così i dibattiti dell’associazione fondata da don Luigi Ciotti. Un dibattito intenso con due dei cinque autori: Paola Bottero e Alessandro Russo. Il 7 a Cagliari Pia Brancadori ha introdotto, al Centro di documentazione e studi delle donnecontro versa con tre delle autrici: Lucia Cardone, Alessandra Pigliaru, Ivana Pintadu.

Vuoi vedere che gli e-book non sono così male?

di Paola Bottero 

In spiaggia sotto l’ombrellone con un e-reader. Avercelo. Il lettore ultimo modello (Kindle o Kobo che sia) e, soprattutto, il tempo per andare in spiaggia.

Ma mi è capitato – per sbaglio – di riuscire a farmi un bagno. Per carità, quelle tre o quattro volte, quest’estate. Tempo di magra assoluta, ma va bene così. Ogni volta c’era qualcuno assorto sulla sua tavoletta virtuale. Doppia stizza. Intanto, perché ho la pessima abitudine di sbirciare le altrui letture. Mi piace cercare di riconoscere la copertina da lontano, magari scoprendo qualche libro che ho appena finito di leggere. O che staziona nella pila in attesa delle mie vacanze.

Seconda stizza, ancora maggiore: questi e-book vanno. Eccome se vanno. Io, feticista dei feticisti degli ultimi lettori che oltre agli occhi devono soddisfare il tatto e l’olfatto. Io, vecchia retrograda che continua a differenziare la lettura “di studio”, in cui gli e-book sono i benvenuti, decisamente più pratici, da quella “vera”: la narrativa in tutte le sue espressioni. Quella che non può prescindere dalla carta. Dal dorso che segna la fatica dell’intreccio. Dal segnalibro che preserva dalle orecchie. Fastidiosissime orecchie.

Il feticismo è feticismo, non si scappa. Perdonatemi.

Ricapitolando. Non disdegno in assoluto gli e-book. Ma sono certa – o spero? – che non riusciranno ad assorbire totalmente la carta, assassinando fino all’ultimo libro.

Ma siccome amo mettermi continuamente in discussione, e sperimentare, da un anno mi consento qualche strappo alle mie regole rigide di lettore intransigente. Lettore. Non lettrice, perché il lettore non ha età. E non ha sesso. Ed è accanito. Non presta i suoi libri per non perderli. Li accarezza in libreria pregustandone o ricordandone le emozioni della lettura. Si fa le pippe, insomma. Pippe di carta.

Ci sono anche quelle virtuali. Le ho provate. No, non ho comprato lettori o tablet ultima generazione. Non ho l’iPad. Li ho scaricati, semplicemente, sul computer. Li ho letti con un’applicazione standard in grado di aprire ogni tipo di formato (tra epub, mobi, pdf, anche l’editoria virtuale è una giungla). Qualche volta sono rimasta delusa. Qualcun’altra estasiata.

E-READ-logoÈ nata così in sabbiarossa, in contrasto con chi, più giovane (anche e soprattutto intellettualmente) di me, perorava la causa dell’ondata degli e-book, la scelta di far nascere una collana di soli titoli virtuali. Perché mettere in rete ciò che già esiste in carta, alla fine, era troppo semplice. Ma creare una collana editoriale di narrativa 2.0, come va di moda dire da qualche tempo, era una bella sfida. E-RE(A)D. Leggere rosso. E leggere virtuale.

Da oggi è disponibile sulle prime piattaforme – perché anche nel web la distribuzione ha i suoi tempi tecnici, che variano con costanza – il primo granello virtuale. Che ho letto su computer. Ed ho riletto impaginato. E-book in attesa di gettarsi nel mare del web. Devo confessarlo, con vergogna: non riuscirei a vederlo libro di carta. Non ancora. Perché è duro e diretto. Va giù pesantissimo con la sua leggerezza. Ti rovista dentro e ti lascia senza fiato.

Anzi, per dire la verità, la prima volta che l’ho letto mi ha dato una tale botta da costringermi a cercare la spiaggia. Il mare. Per trovare accanto a me altri e-lettori assorti nella loro tavoletta nera, quasi a confermare che 50’ non poteva che entrare là. Difficile definirlo, questo primo e-book. Provo con la sinossi. “Un dialogo serrato. Cinquanta minuti. Una vita che si dipana e prende forma da un evento apparentemente minimo rispetto ai fantasmi di un passato che è presente. E che non deve essere futuro.

50, concentrato di narrativa di Augusto Antonio Viola, racchiude in uno spazio-tempo definito lo spazio-tempo indefinibile delle lacerazioni di chi comprende le radici e gli eventi che hanno travolto la sua vita dallinterno, quello più intimo. Quello della famiglia. E le espelle, in un outing leggero e profondissimo, per capire. Un’introspezione che diventa espulsione. Liberazione. E denuncia, fortissima, dei tabù di cui è intrisa la nostra società “moderna”.
Si legge di un fiato, 50. Poi rispunta con i suoi detti e i suoi non detti. Per riflettere sullimmoralità della morale. Per comprendere che quei cinquanta minuti non sono dellautore, ma appartengono a ciascuno di noi. A futura memoria”.

L’autore, Augusto Antonio Viola, è architetto e designer. È docente a La Sorbonne di Parigi. È consulente esperto alla Divisione Affari Culturali del Consiglio d’Europa a Strasburgo. È nato a Napoli, vive tra la Francia e l’Italia. Inventa, scrive (pubblicazioni tecniche, opere sulle città italiane, articoli sulla Biennale per il Sole24Ore, opere di narrativa). E ti spappola la pancia, quando lo leggi.

Ritmo serrato, apparentemente leggero. Dialogo fitto. Cinquanta minuti che non racchiudono solo la vita, le domande, la denuncia nei confronti dei tabù che inchiodano il protagonista, la ricerca della morale, vera o finta che sia: quei cinquanta minuti sono una vera e propria terapia per chiunque lo legga. Perché è spietato, Antonio, nel descrivere l’amore. È spietato nel cercare le radici che infettano questo amore prima ancora che nasca. Ed è perfetto nel suo fornire uno spaccato reale, incredibile, di questo nostro mondo in cui ciascuno rappresenta il proprio ego al di sopra del bene e del male. [restoalSud]

50′ di Augusto Antonio Viola: il primo ebook

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Un dialogo serrato. Cinquanta minuti. Una vita che si dipana e prende forma da un evento apparentemente minimo rispetto ai fantasmi di un passato che è presente. E che non deve essere futuro.
50′, concentrato di narrativa di Augusto Antonio Viola, racchiude in uno spazio-tempo definito lo spazio-tempo indefinibile delle lacerazioni di chi comprende le radici e gli eventi che hanno travolto la sua vita dall’interno, quello più intimo. Quello della famiglia. E le espelle, in un outing leggero e profondissimo, per capire.

Un’introspezione che diventa espulsione. Liberazione. E denuncia, fortissima, dei tabù di cui è intrisa la nostra società “moderna”.
Si legge di un fiato, 50′. Poi rispunta con i suoi detti e i suoi non detti. Per riflettere sull’immoralità della morale. Per comprendere che quei cinquanta minuti non sono dell’autore, ma appartengono a ciascuno di noi. A futura memoria.


Augusto Antonio Viola è architetto e Designer. Dottore in «Sciences Humaines, Art et science de l’Art». Insegna a La Sorbonne-Paris I.

Vive tra la Francia e l’Italia. Consulente esperto alla Divisione Affari Culturali del Consiglio d’Europa a Strasburgo.

È art director della Toton&Co, società di produzione di Design contemporaneo, e Presidente dell’Atelier Toton, un’associazione per la promozione della ricerca nell’Arte, il Design e l’Architettura. Scrive abitualmente per la stampa italiana articoli su arte, architettura e design.
È corrispondente de Il SOLE 24 ORE per la Biennale di Arte e Architettura di Venezia.
Ha realizzato numerose opere tra cui The cultural heritage and pedagogy for Europe, Editions Armando, 2006; Vitruve, le savoir de l’architecte, Editions Geuthner, 2006; Tous les savoirs de l’architecture, dans Art et savoir, de la connaissance à la connivence, Editions de L’Harmattan; Projeter l’ancien, Editions de L’Espérou, 2004; D’une rue à une autre, Publications du Conseil de l’Europe, 2001.

Responsabile scientifico per le edizioni Gallimard, ha pubblicato numerose opere sulle città italiane. È autore di oggetti di design e di accessori d’arredo. È l’inventore del sistema YUU.

le IMPRONTE che lasciano il segno

L’ombra di un uomo che spara. Dalla parte opposta la figura immacolata di S. Michele Arcangelo, che blocca il proiettile con la sua lancia. È questa la sintesi dell’acrilico su tela di Caterina Luciano, dal titolo “Luce/Buio”, opera originale realizzata per la cover della nuova uscita nella collana IMPRONTE di sabbiarossa ED: la ’ndrangheta davanti all’altare, di Romina Arena, Paola Bottero, Francesca Chirico, Cristina Riso, Alessandro Russo con i contributi di Giuseppe Creazzo, don Pino Demasi, don Giacomo Panizza, don Ennio Stamile.

Le sinergie tra due realtà del territorio, sabbiarossa EDIZIONI e archivio Stop’ndrangheta, sono  nate a settembre 2012 con l’organizzazione del convegno di Reggio Calabria dal titolo, appunto, “la ’ndrangheta davanti all’altare”. Partendo dalle testimonianze di tre dei 12 apostoli di senza targa, il viaggio nella buonavita di Calabria scritto da Paola Bottero e Alessandro Russo, e dal dossier di Francesca Chirico sui precetti di don Italo Calabrò, aiutato dalla testimonianza diretta del Procuratore di Palmi, il dibattito, intenso e partecipatissimo, ha rotto gli schemi dei non detti in giorni simbolo: quelli dei festeggiamenti della Madonna della Consolazione.

È nata dopo quella serata l’idea di andare oltre, di raccogliere materiale per arrivare a un’analisi su tutto ciò che ha messo in dubbio – e continua a mettere in dubbio – la verità su cui si è snodata la serata: “Nel coraggio dei suoi pastori la gente ritrova il suo coraggio”. Cosa succede quando i confini tra Chiesa e ’ndrangheta diventano così labili da mescolarsi e confondersi? Cosa succede se accanto alla Chiesa che resiste c’è un’altra Chiesa, che si volta dall’altra parte? Parte da queste domande il percorso articolato che gli autori hanno declinato nel libro, inserendo nei dieci comandamenti i troppi esempi in cui la ’ndrangheta si è presentata davanti all’altare, e nessuno l’ha cacciata.

Il primo libro che raccoglie tutti i fatti, dunque. Il primo libro su cosa dovrebbe essere e cosa troppo spesso diventa la Chiesa. Il primo libro che si fa domande “sacre”. Il primo libro che trova risposte. Meno sacre.

Un percorso intenso e complessivo che parte dal bisogno della ’ndrangheta di trovare sponde religiose ed esamina, in modo completo, dove, come e quando le ha trovate. Dalla storia dell’uomo mitra alla benedizione papale a due sposi dei clan, dall’Affruntata al ribaltamento del senso dell’onore, dall’obbligo alla fedeltà ai confessionali, dalle tonache che nascondono pistole a quelle che non rispettano il voto di castità. Ma il libro offre anche il “contraltare”, analizzando dove, come e quando dietro all’altare ci sono no secchi e definitivi. L’esempio di don Italo Calabrò è il primo, ma tanti altri ne sono seguiti. Sono quelli che restituiscono un senso e una speranza al valore alto di coraggio e di fede. Li troverete nelle luci che cercano di offuscare le ombre raccontate all’interno del libro.

La presentazione ufficiale della novità la ’ndrangheta davanti all’altare sarà all’interno del contest Tabularasa, domenica 14 luglio alle 21 (piazza Italia, Reggio Calabria) con la contaminazione rapping&playing book di Mad Simon e Enzo de Liguoro.

cronache del dopo Torino

Dalla partecipazione di SABBIAROSSA dal XXVI Salone del Libro di Torino (2013) alle prossime presentazioni: “contro versa” e “il Pogrom della Continassa”

inchiostro&patatine

5 domande all’editore indipendente

1. Chi siete?

Citando Montale, “codesto solo oggi possiamo dirti: ciò che non siamo, ciò che non vogliamo”. Siamo nati da pochissimo, a fine 2011, uniti da un obiettivo: creare spazi indipendenti, liberi, in un panorama editoriale sempre più distante da ciò che per noi dovrebbe essere il ruolo di una casa editrice. Siamo scrittori, editor, artisti, grafici editoriali, da tempo impegnati nel campo. Abbiamo deciso di valicare la barricata e provarci. Sappiamo bene cosa non vogliamo: non vogliamo essere tipografi che si definiscono editori. “La cultura ha guadagnato soprattutto da quei libri con cui gli editori hanno perso”: così sosteneva, nel 1642, Thomas Fuller [The Holy State and the Prophane State]. Non vogliamo certo perdere, e speriamo che ogni nostro “granello di sabbiarossa” accumuli lettori su lettori, ma per ora stiamo investendo con tutte le risorse possibili. Perché c’è un disperato bisogno di restituire alla cultura – e all’editoria – il suo reale significato.

2. Editoria a pagamento?

“Scrivere? A che pro? Dov’è l’editore? Certo non pagherà, anzi vorrà essere pagato”: Marinetti nel 1919 [Democrazia futurista] già descriveva perfettamente quello che oggi è uno dei mali principali del mondo dell’editoria. Lasciamo ad altre realtà, più o meno forti sul mercato dei libri-un-tanto-al-chilo, la terribile formula dell’editoria a pagamento. Per noi gli editori sono editori, e non tipografi: no convinto e assoluto all’editoria a pagamento. È mortificante sentirsi chiedere un preventivo per la pubblicazione di un manoscritto. Applichiamo il contratto standard, con il riconoscimento del 10% per i diritti d’autore: il massimo previsto.

3. Generi e stili che privilegiate?

Siamo partiti con due collane: STORIE, di narrativa e RIFLESSIONI, di saggistica. Poi sono nate le collane TRACCE e IMPRONTE. Da poco abbiamo inaugurato GENEALOGIE. Ciascuna collana, come si può evincere dai titoli, ha una cifra personale, ma sono tutte accomunate da un Diktat assoluto, desunto da tanti scrittori eccellenti. Bisogna avere qualcosa da dire, non semplicemente voler dire. “Scrivere consente di mettere il proprio pensiero come in aspettativa, a disposizione di coloro, donne e uomini, che oggi o domani potranno ascoltarlo” scriveva Luce Irigaray [Io, tu, noi]. Non esistono stili da privilegiare. Esistono pensieri degni di essere messi a disposizione degli altri.

4. Cartaceo e/o eBook?

Siamo feticisti dei libri: amiamo toccarli, odorarli, farli nostri come oggetto di altri sensi, oltre la vista. Li curiamo nei minimi dettagli, a partire dalla veste grafica e dalle immagini di copertina: vere opere d’arte dedicate da una grande artista, Caterina Luciano, a ciascun titolo. Con la scelta di tecniche diverse per ogni collana. Detto questo, non disdegniamo il mercato digitale: finora abbiamo editato e-book in lingua, per immettere sul mercato estero (francese, portoghese, inglese e spagnolo) titoli che in Italia abbiamo editato in cartaceo. Stiamo per inaugurare una nuova collana, solo in e-book, che amplierà gli spazi disponibili per aspiranti scrittori.

5. Autore ideale?

Chiunque segua il suggerimento di Pulitzer: “Esprimi il tuo pensiero in modo conciso perché sia letto, in modo chiaro perché sia capito, in modo pittoresco perché sia ricordato e, soprattutto, in modo esatto perché i lettori siano guidati dalla sua luce”.

inchiostro&patatine

il porto senza Gioia

Di chi è il porto di Gioia Tauro? Aldo Libri, da sempre sindacalista e conoscitore della realtà della Piana e dell’hub, non ha dubbi: il porto è suo.

«Vi avverto tutti: non scherzate con il porto. Ve l’ho detto: quel porto è mio e non potete condannarlo a morte. E non potete condannare la Calabria alla cancellazione di qualsiasi speranza verso il futuro. Senza il porto, o con un porto fortemente ridimensionato, cosa diventerebbe quell’area? La risposta è semplice, perché è già data dai fatti». Così si legge verso la fine del suo diario di viaggio-sfogo che sabbiarossa ED ha deciso di pubblicare, seconda uscita della collana TRACCE, con il significativo titolo il porto senza Gioia, gioco di parole che racchiude l’amara storia dell’importante infrastruttura.

Il libro verrà “battezzato” mercoledì 13 febbraio nella sala conferenzedel Palazzo della Provincia (piazza Italia, Reggio Calabria), a partire dalle ore 17. L’incontro, organizzato dall’associazione Snap, sarà coordinato dal giornalista ed editore Alessandro Russo, che ripercorrerà le tappe fondamentali nella storia del porto con Giuseppe Lavorato, ex sindaco di Rosarno e con Salvatore Costantino, ex sindaco di Seminara, oltre che con, Eduardo Lamberti Castronuovo, assessore provinciale a cultura e legalità, e con l’autore.

Nelle 168 pagine appassionate della nuova uscita di sabbiarossa EDIZIONI è racchiuso un viaggio in un’area dalle alte potenzialità e dalle altissime contraddizioni, un viaggio senza sconti, con nomi e cognomi, fatti e ricordi. Proprio oggi, che il porto è ritornato, in campagna elettorale, una priorità di cui parlare in ogni occasione e da ogni area politica, rileggere la sua storia “dal di dentro” potrebbe aiutare a comprendere perché con le parole non si va da nessuna parte.

Il diario di Libri non è solo il diario di un sindacalista impegnato. È anche un j’accuse e al contempo una resa di fronte all’evidenza di un territorio in cui le speranze di sviluppo legate a uno dei porti più importanti del mondo s’infrangono contro il muro, a volte invalicabile, fatto di promesse mancate, ‘ndrangheta, malapolitica, clientele, ottusità e spreco delle risorse pubbliche. Dalla primavera dei sindaci antimafia all’arrivo dei grandi operatori mondiali del transhipmentil porto senza Gioia ripercorre anni formidabili e terribili, in cui figure straordinarie e personaggi meschini si sono confrontati su un campo dove le regole, spesso, sono state truccate per interesse o per miopia di chi avrebbe dovuto farle rispettare.

Alla luce della realtà raccontata nel libro assume un significato forte e inequivocabile anche la scelta, da parte dell’artista Caterina Luciano, art director e illustratrice di ogni cover di sabbiarossa, del diorama come tecnica di sintesi: cosa, meglio di un teatrino di cartone e segni, costruito con colori cupi, navi portacontainer sospese in un mare lucido e respingente, elmetti accatastati come immondizia o appesi, come quello in primo piano, “impiccato” a un “cavaliere”, avrebbe potuto rappresentare le troppe contraddizioni dell’hub “senza Gioia”?

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