Parlando di ciò che facciamo abbiamo definito i prodotti finali del nostro lavoro come di abiti cuciti su misura. Si parte dallo stilista, lo stratega: individua e coordina la strategia, ossia il piano di azione, solitamente di lungo termine, per raggiungere uno scopo predeterminato, la vision. Lo stilista è il vertice di sabbiarossa: analizza con il committente le strategie e gli obiettivi aziendali per poter creare e definire le strategie di mkt & comunicazione e coordinare le azioni, le tattiche necessarie per raggiungere gli obiettivi predeterminati. Poi si entra in sartoria: il luogo in cui prende forma la comunicazione integrata, quell’insieme di strumenti (informazione, media e strumenti di comunicazione standard, ma anche rassegne, eventi, road show, community managment, digital & buzz mkt, Crm e tante, tantissime altre cose) che consentono di sviluppare in modo coerente e coordinato, ma soprattutto efficace, la corporate identity più adatta al committente. In sartoria ogni passaggio, ogni oggetto è fondamentale, e rende unico e perfetto l’abito che si sta costruendo. E quanto più è ben ideato e cucito, tanto più calza a pennello.
Illustrare, anche sinteticamente, i lavori fatti finora non è solo impossibile: sarebbe poco corretto nei confronti dei nostri committenti. Potete immaginare uno stilista che abbia creato la mise più elegante ed impattante della serata e, nel prendere i ringraziamenti, riveli di aver fatto determinate scelte per coprire i difetti di chi ha vestito? O invece è più facile che quello stesso stilista sottolinei la morbidezza con cui cade la stoffa scelta, l’eleganza dei movimenti, il colore perfetto per l’incarnato?
Illustrare come facciamo il nostro lavoro nella sua complessità significherebbe anche rivelare il perché delle scelte strategiche che accompagnano ogni azione conseguente. E questo non lo possiamo fare per molte ragioni, non ultima la voglia di continuare a fare scelte, anziché raccontare quelle già fatte.
Però, siccome ogni abito cucito su misura ci ha gratificati e resi orgogliosi del nostro lavoro, pur essendo per definizione allergici ad ogni creazione di portfolio, qualche tappa del nostro percorso ci piace ricordarla, soprattutto perché ci permette di ricordare molte tra le tante belle persone con cui abbiamo compiuto il nostro percorso: ogni nostro committente è ed è stato, innanzitutto, le persone che lo rappresentano. Quelle che ci hanno permesso di mettere sempre il cuore (qualche volta anche lanciandolo oltre l’ostacolo) in ciascuno dei tantissimi lavori fatti da quando siamo nati.
In ordine sparso, il primo a venirci in mente è il progetto nazionale di solidarietà “da qualche parte oltre l’arcobaleno”, realizzato con la Coop e l’Ospedale Regina Margherita di Torino, in particolare con il reparto di chirurgia pediatrica. Siamo partiti da un libro, ricette sognate, sintesi del lavoro di raccolta di un anno, per organizzare a latere moltissimi eventi di promozione e raccolta fondi.
Altro progetto che trova un libro tra le azioni previste dalla strategia di comunicazione è Musica è scuola, progetto nazionale realizzato nel corso di un anno scolastico con il Miur, Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, e l’IC Falcomatà-Archi di Reggio Calabria. La musica come strumento. E che strumento!
Le sinergie sono un nostro punto di partenza e di arrivo: obbligatorie quelle con molte Università (da Torino a Messina, passando per tante altre nella penisola), e con varie associazioni culturali come ReggioCinema, nostro partner con Libera nell’organizzazione della rassegna “il coraggio oltre la narrazione”: 5 tappe in Calabria per dibattere su temi importanti come la memoria e la lotta alle mafie con molte centinaia di studenti ad ogni tappa, a fianco del grande regista Marco Tullio Giordana, che ha presentato, con l’attore Alessio Praticò, il film Lea. Sinergie che hanno portato alla nascita di incroci, associazione culturale con cui abbiamo ideato, organizzato e realizzato rassegne molto importanti (4 nel 2016, 5 nel 2017), con ospiti come il procuratore Nicola Gratteri, il giornalista Antonio Padellaro, il premio Oscar Gianni Quaranta, gli scrittori Mimmo Gangemi e Gioacchino Criaco, i registi Mimmo Calopresti e Fabio Mollo, il maestro orafo Gerardo Sacco, il sociologo Giap Parini, i giornalisti Gabriella d’Atri, Paride Leporace, Arcangelo Badolati e tanti altri.
La comunicazione strategica è essenziale per le realtà positive di territori difficili come la Calabria, si tratti di aziende private, di enti pubblici, di progetti, di identità. Da qualche anno costruiamo una nuova brand identity per Scilla, insieme all’amministrazione comunale e ad altri attori del territorio: siamo partiti nel 2014 con la rassegna Scilla in passerella, poi con varie rassegne estive (come SeaTouring) nel 2015, che si sono concluse con notte bianca, oltre 50mila presenze in una sola giornata, per approdare nel 2017, oltre alla seconda edizione del format Scilla cinema d’autore, alla prima di StarTalk.
Un’altra realtà amministrativa che ci è molto cara è Cittanova, con cui le sinergie si moltiplicano da settembre 2016, sotto la brand identity di Cittanova Città Gentile.
Tra le aziende private che seguiamo con il senso di appartenenza di chi lavora non per, ma con l’impresa e tutto il suo sistema, Fattoria della Piana è sicuramente quella più cresciuta dal punto di vista delle strategie di comunicazione: camminiamo con questa eccellenza da ottobre 2016, perché “la Calabria buona si muove”. E a noi piace essere motore, benzina, guida, bussola, per creare e percorrere nuove strade capaci di restituire un senso reale alle cose. Dovremmo chiamarla vision. Ma è molto, molto di più.