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battesimo in rosso

14 luglio 2013: “la ‘ndrangheta davanti all’altare” sceglie per il battesimo Reggio Calabria. E Tabularasa diventa il salotto della prima uscita pubblica della nuova IMPRONTA

Difficile riassumere quello che è successo ieri sera a Reggio Calabria.
Una serata importante, all’interno di Tabularasa, nello scenario magico di una Piazza Italia strapiena di gente venuta ad ascoltare le storie di una Chiesa che resiste e di una Chiesa che si volta dall’altra parte. Un battesimo in piena regola, con tanto di confetti (rigorosamente rossi, come la nostra sabbia) distribuiti a fine serata dal “padrino di supporto”, Mario Congiusta, che si è affiancato a Giusva Branca e Raffaele Mortelliti, padroni di casa, per accompagnare la narrazione dei 5 autori de “la ‘ndrangheta davanti all’altare”, prima IMPRONTA e ultima uscita di sabbiarossa Edizioni.

Per la prima volta in una piazza simbolo di Reggio Calabria si è affrontato con serietà e chiarezza un tema considerato quasi tabù finora, con una partecipazione del pubblico di grande intensità emotiva anche grazie anche al rapping&playing book di Mad Simon ed Enzo De Liguoro. Il resto lo hanno fatto loro: Romina Arena, Paola Bottero, Francesca Chirico, Cristina Riso e Alessandro Russo. Che dopo averci consegnato il loro libro (in sold out già all’inizio della serata) ce lo hanno raccontato. Alla faccia di tutti i testimoni silenziosi del mondo.

Foto e rassegna stampa: i link. A seguire il video integrale.

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le IMPRONTE che lasciano il segno

L’ombra di un uomo che spara. Dalla parte opposta la figura immacolata di S. Michele Arcangelo, che blocca il proiettile con la sua lancia. È questa la sintesi dell’acrilico su tela di Caterina Luciano, dal titolo “Luce/Buio”, opera originale realizzata per la cover della nuova uscita nella collana IMPRONTE di sabbiarossa ED: la ’ndrangheta davanti all’altare, di Romina Arena, Paola Bottero, Francesca Chirico, Cristina Riso, Alessandro Russo con i contributi di Giuseppe Creazzo, don Pino Demasi, don Giacomo Panizza, don Ennio Stamile.

Le sinergie tra due realtà del territorio, sabbiarossa EDIZIONI e archivio Stop’ndrangheta, sono  nate a settembre 2012 con l’organizzazione del convegno di Reggio Calabria dal titolo, appunto, “la ’ndrangheta davanti all’altare”. Partendo dalle testimonianze di tre dei 12 apostoli di senza targa, il viaggio nella buonavita di Calabria scritto da Paola Bottero e Alessandro Russo, e dal dossier di Francesca Chirico sui precetti di don Italo Calabrò, aiutato dalla testimonianza diretta del Procuratore di Palmi, il dibattito, intenso e partecipatissimo, ha rotto gli schemi dei non detti in giorni simbolo: quelli dei festeggiamenti della Madonna della Consolazione.

È nata dopo quella serata l’idea di andare oltre, di raccogliere materiale per arrivare a un’analisi su tutto ciò che ha messo in dubbio – e continua a mettere in dubbio – la verità su cui si è snodata la serata: “Nel coraggio dei suoi pastori la gente ritrova il suo coraggio”. Cosa succede quando i confini tra Chiesa e ’ndrangheta diventano così labili da mescolarsi e confondersi? Cosa succede se accanto alla Chiesa che resiste c’è un’altra Chiesa, che si volta dall’altra parte? Parte da queste domande il percorso articolato che gli autori hanno declinato nel libro, inserendo nei dieci comandamenti i troppi esempi in cui la ’ndrangheta si è presentata davanti all’altare, e nessuno l’ha cacciata.

Il primo libro che raccoglie tutti i fatti, dunque. Il primo libro su cosa dovrebbe essere e cosa troppo spesso diventa la Chiesa. Il primo libro che si fa domande “sacre”. Il primo libro che trova risposte. Meno sacre.

Un percorso intenso e complessivo che parte dal bisogno della ’ndrangheta di trovare sponde religiose ed esamina, in modo completo, dove, come e quando le ha trovate. Dalla storia dell’uomo mitra alla benedizione papale a due sposi dei clan, dall’Affruntata al ribaltamento del senso dell’onore, dall’obbligo alla fedeltà ai confessionali, dalle tonache che nascondono pistole a quelle che non rispettano il voto di castità. Ma il libro offre anche il “contraltare”, analizzando dove, come e quando dietro all’altare ci sono no secchi e definitivi. L’esempio di don Italo Calabrò è il primo, ma tanti altri ne sono seguiti. Sono quelli che restituiscono un senso e una speranza al valore alto di coraggio e di fede. Li troverete nelle luci che cercano di offuscare le ombre raccontate all’interno del libro.

La presentazione ufficiale della novità la ’ndrangheta davanti all’altare sarà all’interno del contest Tabularasa, domenica 14 luglio alle 21 (piazza Italia, Reggio Calabria) con la contaminazione rapping&playing book di Mad Simon e Enzo de Liguoro.

cronache del dopo Torino

Dalla partecipazione di SABBIAROSSA dal XXVI Salone del Libro di Torino (2013) alle prossime presentazioni: “contro versa” e “il Pogrom della Continassa”

granelli rossi e rosa a Torino

sabbiarossa ED al XXVI Salone del Libro di Torino

si parte da giovedì 16, alle 21: “l’arte dà forma alla parola”

Sarà la seconda volta di sabbiarossa EDIZIONI al Salone del Libro di Torino, la XXVI edizione programmata da domani, giovedì 16, a lunedì 20 maggio al Lingotto. Nata a ottobre 2011, la casa editrice reggina approderà a Torino in perfetta sintonia con il tema di quest’anno: “dove osano le idee”. Otto titoli editi, tutti già ristampati almeno una volta; un titolo, “tra le mura dell’anima”, di Marcella Reni e Carlo Paris, approdato all’ebook con le versioni in spagnolo, francese e portoghese (in arrivo anche le traduzioni inglesi e tedesche); due titoli in lavorazione e prossimi all’uscita (il primo inaugura la collana IMPRONTE, “la ’ndrangheta davanti all’altare”, nato dalla sinergia tra sabbiarossa e stop’ndrangheta); una nuova collana di narrativa in ebook, E-RE(A)D, che uscirà con i primi titoli a giugno. Tutti con un comune denominatore: osare. E portare avanti idee innovative.

La linea editoriale di sabbiarossa ED coniuga infatti la volontà di affrontare temi forti e “urgenti”, come li ha definiti don Luigi Ciotti proprio a Torino, un anno fa, di fronte ad un gremitissimo teatro, in occasione della prima presentazione pubblica della casa editrice, organizzata ad aprile come anticipo della scorsa edizione del Salone del Libro, con la necessità di osare, di lasciarsi trasportare dalle idee. Idee che vanno oltre le parole, che cercano modi nuovi per dare forma ai contenuti di ogni titolo. Idee che si materializzano nelle opere d’arte di ogni copertina, realizzate da Caterina Luciano, artista piemontese che è l’anima e il colore del progetto editoriale, con tecniche diverse scelte accuratamente per ogni collana. Opere d’arte che raccontano e abbracciano ogni uscita di sabbiarossa, che ha voluto rompere gli schemi e adottare una formula nuova, diversa: le opere d’arte invadono la prima e la quarta di copertina, in alcune collane entrano anche nelle bandelle laterali, per racchiudere, nel loro racconto visivo, la parola scritta.

SRed stand To

Si parlerà anche di questo nel primo appuntamento previsto al Salone del Libro, alle 21 di giovedì 16, nello spazio incontro della Regione Calabria, dal titolo “l’arte dà forma alla parola”. L’artista Caterina Luciano e Roberta Toscano, fotografa responsabile eventi di “detenzioni”, dialogheranno con Paola Bottero e Alessandro Russo, giornalisti, scrittori ed editori, partendo dagli ultimi granelli in distribuzione e individuando i link tra le varie espressioni artistiche verso la libertà. Dalla Calabria, quest’anno regione ospite del Salone, possono partire esempi positivi, di sinergie, di interscambi e contaminazioni tra diverse forme di cultura e di espressione, per trovare, insieme, la direzione giusta. La giovane casa editrice reggina ha iniziato unendo diverse realtà culturali e geografiche per creare spazi nuovi, liberi e indipendenti. Che potranno aprirsi sempre di più.

Sabato 18 maggio, alle 16, sarà la volta di “contro versa”, primo titolo della collana GENEAOLOGIE, presentato da Monia Andreani, Lucia Cardone, Ivana Pintadu e Giovanna Vingelli, quattro delle dieci autrici della collettanea. Domenica 19 maggio, alle 15, Carla Osella e Mara Francese parleranno de “il Pogrom della Continassa”.

salone SRED

Catanzaro senza targa

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SEL “senza targa”: il nuovo appuntamento a Catanzaro nell’ambito del ciclo di iniziative culturali cittadine

giovedì 9 maggio alle 18 “senza targa” – Sala concerti, Comune

A vent’anni esatti dal grido di dolore pubblico pronunciato nella Valle dei Templi di Agrigento da papa Giovanni Paolo II, molta strada deve ancora essere fatta nella lotta contro la criminalità organizzata. Parlandone, innanzitutto. Ponendosi domande, cercando insieme risposte. «Mafiosi pentitevi, verrà il giorno del Giudizio di Dio» tuonava Wojtyla il 9 maggio del 1993. Oggi le sue parole risuonano con una rinnovata forza: leggere come la ’ndrangheta sia riuscita a penetrare anche in alcune maglie lente della Chiesa rende ancora più urgente decidere da che parte stare.

locandina R2 CzNon è un caso che la presentazione senza targa – per non morire la seconda volta di ‘ndrangheta di P. Bottero e A. Russo, collana RIFLESSIONI per sabbiarossaED, organizzata dal circolo catanzarese di Sel nell’ambito del ciclo di iniziative culturali in corso, capiti proprio in una ricorrenza così forte. Non è un caso che nella stessa occasione sarà anticipata la prossima uscita della collana IMPRONTE, sempre di sabbiarossaED: la ’ndrangheta davanti all’altare, collettanea ormai prossima alle stampe. La prossima uscita prende il via dall’evento organizzato il 10 settembre 2012 a Reggio Calabria da sabbiarossa ED e stop’ndrangheta per creare un focus su uno dei temi trattati in senza targa: il rapporto tra Chiesa e criminalità organizzata. Partendo da 3 dei 12 “apostoli di buonavita”, don Pino Demasi, don Giacomo Panizza e don Ennio Stamile, in quell’occasione si era scelto di rompere gli schemi dei non detti proprio nei giorni dei festeggiamenti della Madonna della Consolazione, dando vita ad un animato dibattito ancora aperto, che troverà nelle pagine de la ’ndrangheta davanti all’altare nuovi spunti e racconti inediti.

Si parlerà di questo, giovedì 9 maggio 2013, alle 18, nella sala concerti del Comune di Catanzaro, e di tanto altro. Moderato da Nicola Fiorita, l’incontro sarà un dibattito fitto tra il giornalista Antonio Cantisani, il consigliere comunale Antonio Giglio e gli autori di senza targa, Paola Bottero e Alessandro Russo, per fare ancora, insieme, un viaggio nella Calabria della buonavita, quella che cerca ogni giorno di sopravvivere alla malavita, e trovare negli esempi di chi ha scelto da che parte stare gli spunti e la forza per non morire la seconda volta di ’ndrangheta. Perché si muore ogni giorno con l’indifferenza e la mancanza di scelte.

Gerace Libro Aperto

Ci saranno anche i “granelli” di SABBIAROSSA – come la casa editrice reggina ama chiamare i suoi libri, ispirandosi al raffinato pensiero di Norberto Bobbio – a Gerace Libro Aperto, la rassegna regionale di editoria organizzata dal Comune di Gerace, alla sua seconda edizione, che partirà sabato 27 aprile per concludersi mercoledì 1 maggio 2013 nella cornice del Chiostro del Complesso Monumentale San Francesco d’Assisi, con stand e incontri a tema organizzati dal Comune di Gerace con gli editori calabresi che hanno aderito all’iniziativa.

La rassegna organizzata nel suggestivo comune della Locride sarà l’occasione per fare il primo consuntivo di un anno e pochi mesi di attività editoriale, nonché per presentare, in anteprima calabrese, l’ultima novità, in distribuzione.

contro versa

Primo appujntamento con contro versa – genealogie impreviste di nate negli anni ’70 e dintorni –, collettanea al femminile, scritta da dieci autrici, che inaugura la collana GENEAOLOGIE, nata per declinare le tematiche sociali e culturali di genere. contro versa, viaggio in direzione ostinata e contraria, alla scoperta di possibili pratiche – le proprie – dell’esserci e dell’incidere sulla realtà, inizia proprio dalla Calabria, “contro”, con le tre narrazioni di “Pensarsi donne tra privato e pubblico”.

La giornalista Mara Rechichi coordinerà il dibattito di sabato 27 aprile, alle ore 19, con Doriana Righini (autrice della narrazione La figura rimane, che apre in punta di penna e subito arriva alla pancia, ripercorrendo i passi e insieme le durissime scelte di Lea Garofalo, raccontati e mediati dagli occhi della sorella Marisa e, sullo sfondo, da quelli della figlia Denise) e Giovanna Vingelli (autrice de La passione del capire. La trasmissione generazionale in Università, in cui si interroga su come tessere reti e connessioni tra diverse generazioni di donne, ma anche, come Penelope, su come disfarsi, al momento opportuno, dei ruoli assegnati). Le due autrici fanno parte, con Gisella Modica, Pina Nuzzo e Alessandra Pigliaru, del comitato scientifico della collana GENEAOLOGIE, di cui Doriana Righini è direttrice.

senza targa

Martedì 30 aprile, alle ore 17, sarà la volta di senza targa – per non morire la seconda volta di ‘ndrangheta –, viaggio nella Calabria della buonavita, quella che cerca ogni giorno di sopravvivere alla malavita. Un viaggio intenso e corale, raccontato da due voci fuori dal coro, per scelta.

Paola Bottero e Alessandro Russo, autori della fortunata edizione di senza targa, racconteranno, affiancati da Patrizia Prestia, una dei “dodici apostoli” che animano le pagine del libro.

Con Patrizia Prestia i ragazzi della Gurfata, splendida realtà che porta in tutta Italia, dalla Locride, la gioia e il prestigio dei ragazzi che hanno scelto da che parte stare, la Calabria che non viene raccontata: quella bella, solare, fuori dai grigi e dai neri della morsa della ’ndrangheta. Con ricette semplici e profondissime, quelle di Patrizia Prestia: «La sera fatevi sempre un esame di coscienza, ma soprattutto interrogatevi: quanto ho riso oggi? […] Non ci vuole molto per ridere, se hai la predisposizione giusta d’animo. Ci vuole solo la voglia».

L’appuntamento è a Gerace.
La storia dei granelli di SABBIAROSSA continua.

il 2012 in pillole

Siamo nati a fine ottobre 2011, con due uscite: il romanzo bianco come la vaniglia per la collana STORIE e il diario di un’esperienza tra le mura dell’anima per la collana RIFLESSIONI. I granelli di SABBIAROSSA erano destinati a modificarsi: ecco in pillole il nostreo 2012.

Dopo i primi eventi di presentazione (a dicembre 2011 Reggio Calabria, Palazzo della Provincia, e Roma Palazzo della Provincia, a fine aprile 2012 a Torino, tenuti a battesimo da don Luigi Ciotti nel Teatro di San Secondo), siamo stati a Torino Lingotto (maggio) al XXV Salone Internazionale del Libro, dove abbiamo anticipato le uscite del 2012.

Da fine luglio è in distribuzione la seconda uscita della collana RIFLESSIONI, senza targa, viaggio nella Calabria della buonavita.
Il romanzo Esperanza, seconda uscita per la collana STORIE, è in distribuzione dall’inizio di settembre, mentre a fine novembre 2012 esordirà la collana TRACCE, con il Pogrom della Continassa, racconti di vita sui rom di Torino. A inizio novembre è uscito la voce del vento, inaugurando la collana FRAMMENTI. Per fine anno partirà anche la collana IMPRONTE.

L’estate 2012 è partita senza targa, in giro per la penisola: Viterbo, CaffeinaCultura (9/07), Reggio Calabria, TabulaRasa (24/07), Locri (Rc, 28/07), Torre Melissa (Kr, 23/08), Reggio Emilia (1/09), Reggio Calabria (10/09), “la ‘ndrangheta davanti all’altare” con Stop’ndrangheta, Sapri (Sa, 22/09).

Il 6 ottobre 2012 è stato tenuto a battesimo Esperanza, a Bracciano, con un programma molto curioso che si è snodato in tre tappe nel centro del comune romano. Le presentazioni proseguiranno nel Lazio, per poi spostarsi in alta Italia. Il 9 novembre è stao tenuto a battesimo, a Taranto, la voce del vento, che sarà in distribuzione nelle librerie a partire da metà novembre 2012.
Sono seguiti altri appuntamenti novembrini: il 13, nel Palazzo Nicotera di Lamezia Terme,  senza targa, organizzato dal Centro “RIFORME – DEMOCRAZIA – DIRITTI”, di Costantino Fittante, con il procuratore Giuseppe Borrelli, don Giacomo Panizza, Rocco Mangiardi, Marisa Garofalo, Mario Congiusta e gli autori, Paola Bottero e Alessandro Russo. Il 14 è stata la volta di Taormina: Babilonia, Centro di Cultura italiana, bianco come la vaniglia, con Paola Bottero. Il 23 Corigliano Calabro, Santuario S. Francesco da Paola, è stato presentato, nel 50° del patronato di S. Francesco, bianco come la vaniglia, con padre Antonio Bottino, don Ennio Stamile, Nicoletta Inzitari, Paola Bottero e don Ennio, modera Alessandro Russo, mentre a Torino, durante l’apericena organizzata da Vitanuova, Venera Siracusa e Caterina Luciano hanno presentato la voce del vento. Il 28, a Roma, la libreria Koob ha ospitato la prima presentazione capitolina di Esperanza, con Paolo Groppo. Novembre si è chiuso a Barcellona Pozzo di Gotto, il 30, con la presentazione de la voce del vento, con l’autrice Venera Siracusa, e il consuntivo del primo anno di sabbiarossa ED.

Dicembre è iniziato a Rizziconi, il 5, ricordando, 3 anni dopo il barbaro assassinio di Francesco da parte della ‘ndrangheta, con una serata sulla legalità, organizzata dalla fondazione Francesco Maria Inzitari, ed aperta con bianco come la vaniglia, il romanzo a lui dedicato da Paola Bottero. Poi è stata la volta della fiera più libri più liberi: dal 6 al 9 siamo stati al Palazzo dei Congressi di Roma, in Bibliolibreria, dove, proprio domenica 9, abbiamo parlato al pubblico dei nostri libri contro le mafie e le intolleranze, con un esame dei nostri titoli (in particolare Esperanza e senza targa) dopo il primo anno di vita. Il 14 dicembre senza targa è arrivato a  Fermo, all’interno della Settimana della Costituzione: Paola Bottero e Alessandro Russo, il cap. Pasquale Zacheo e don Vinicio della Comunità di Capo d’Arco, sono stati ospiti della Provincia di Fermo, del Tavolo della legalità e del Comune di Pedaso, in collaborazione con Alumni Bocconi Association Ascoli-Fermo-Macerata.
L’anno è terminato con Vicenza, dove il 20 è stato presentato Esperanza, con Paolo Groppo, e a Reggio Calabria, nella sede dell’Ass. SNaP, che ha ospitato l’anteprima de il porto senza Gioia di Aldo Libri, fresco di stampa.

In attese di nuove pillole per il prossimo anno, così si chiude il 2012 di SABBIAROSSA.

Pedaso senza targa, ma con la Carta costituzionale

Pedaso senza targa: potrebbe essere riassunto così il viaggio/presentazione del libro inchiesta scritto da Paola Bottero e Alessandro Russo.

Anche la Costituzione è “senza targa”: appunti di viaggio dalle Marche

di Paola Bottero

Ci sono territori illuminati. Come quello di Fermo e della sua provincia. Tutto pulito, cassonetti che sembrano usciti da una galleria d’arte, niente asfalto, strade lastricate di pietra, edifici con facciate pulite, balconi fioriti, vetrine perfette. Gente per strada che sorride camminando nel freddo. Chilometri di spiaggia, ordinata anche in pieno inverno.

Porto San Giorgio, Pedaso. E nell’interno, affacciata sul mare, Fermo.
Le amministrazioni locali, Comuni e Provincia, hanno organizzato la Settimana della Costituzione. Sette giorni di incontri che ruotano intorno alla Carta Costituzionale, al bisogno di parlare sempre, e ancora, di diritti, di legalità. Un viaggio nei diversi comuni, un evento per ciascuno dei borghi medievali che sono un fiore all’occhiello non solo delle Marche, ma di tutto il Belpaese. Il viaggio termina nella Chiesolina di Pedaso. È in cima a una collinetta, si vede la pianura sottostante, si percepisce il mare con l’olfatto, prima che con gli occhi.

La serata inizia alle 21. La costruzione medievale è stracolma. Facce pulite di ragazzi giovani, di adulti consapevoli di aver scelto un gran bel posto, per vivere. Difficile raccontare la Calabria in un luogo che sembra così lontano dai disagi della punta dello stivale. Ci hanno invitato (Alessandro Russo e me) per parlare di senza targa. Per raccontare la buonavita di Calabria. Per chiudere con il nostro libro, senza targa, il percorso all’interno della Costituzione.

Una serata intensa, con persone incredibili.
Come il capitano dei carabinieri, Pasquale Zacheo, che ha ancora addosso gli anni passati a Lamezia, il lavoro intorno a Why not, le difficoltà nelle indagini nonostante il sangue leccese che gli scorre nelle vene, e dovrebbe agevolare i contatti con altra “gente del Sud”.
Si mescolano ancora le carte, nelle Marche.
Il sindaco di Pedaso, Barbara Toce, è nata e cresciuta a Cuneo, poi si è trasferita nella terra di suo marito, ne è diventata primo cittadino. Intorno a lei ragazzi giovani, volti sorridenti: i suoi assessori. La loro è una missione in cui credono fermamente. Nella piazza centrale c’è un bellissimo albero di Natale, costruito con bottiglie di plastica, per dare un segnale forte di cosa significhi credere davvero nello sviluppo sostenibile.
Anche l’assessore provinciale alla Cultura, Peppino Buondonno, è giovane. Insegnante all’istituto statale d’arte di Fermo, crede che solo con la cultura si possano scardinare i processi di ingrigimento della società, creare gli antidoti giusti per evitare che arrivino anche nelle Marche le ramificazioni della malavita organizzata. Lucido e attento ad ogni cosa, ammonisce chi cerca di escludere la presenza della ‘ndrangheta in quel territorio, raccontando di incendi e intimidazioni a esercizi commerciali che sono veri e propri campanelli d’allarme, non vanno sottovalutati, devono essere compresi e isolati prima che si impossessino anche di quell’isola felice.
Daniela Martino, bocconiana di ferro, calabrese doc, da Milano sull’Adriatico come Barbara, avendo sposato un marchigiano, ha tenuto le redini della serata, che ha trovato la sintesi perfetta con la consegna finale della Costituzione a tutti i diciottenni presenti.

I volti e il coraggio dei nostri dodici apostoli si sono sovrapposti agli sguardi puliti e attenti di ciascuno dei presenti, ormai parti integranti del percorso di buonavita che stiamo portando in giro per l’Italia.

Sapri senza targa

il comunicato stampa del Comune di Sapri

“Senza targa” a Sapri: comune e assessorato alle pari opportunità presentano il viaggio nella buonavita di Calabria. Con Paola Bottero, Alessandro Russo, Carolina Girasole, Matilde Spadafora e Marisa Garofano.

Si può parlare di pari opportunità in territori dove il potere e la violenza della malavita sembrano escludere a priori ogni possibilità di buonavita? Si può stimolare la voglia di riscatto di una regione che balza agli onori della cronaca nazionale solo per fatti di ‘ndrangheta, criminalità organizzata così forte da essersi radicata un po’ ovunque, raccontando i buoni esempi, le buone vite di chi ha scelto da sempre da che parte stare?

Queste le domande di partenza della serata organizzata dall’Assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Sapri, sabato 22 settembre, all’Auditorium Carlo Pisacane, a partire dalle 18. Una serata senza targa, come il titolo del libro scritto da Paola Bottero e Alessandro Russo da cui prende spunto l’evento.

Gli autori hanno invertito la tendenza a raccontare la loro terra. Hanno focalizzato l’attenzione sulla “parte insana”, la ‘ndrangheta, scegliendo di raccontarne “la parte sana, la buonavita, l’unica attraverso cui la Calabria potrà salvarsi”.

Bottero e Russo spiegano: “Esiste una buonavita, in Calabria. Esistono persone che lottano quotidianamente, in silenzio, contro la malavita.
Lo fanno perché non saprebbero fare altrimenti. Lo fanno perché credono sia l’unica risposta possibile al dilagare di indifferenza che ha investito anche loro”
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Le dodici storie in cui si snoda il “viaggio nella Calabria della buonavita” raccontano di donne e uomini che devono essere un esempio anche al di fuori dei confini regionali. Soprattutto quando a parlare sono le tre ospiti del Comune di Sapri, che sabato prossimo testimonieranno le proprie scelte coraggiose di buonavita.

i protagonisti della buonavita

Carolina Girasole, sindaco di Isola di Capo Rizzuto, Comune che abbraccia la quasi totalità della riserva marina più suggestiva del crotonese e dello Ionio, lotta ogni giorno per riaffermare la legalità in una cittadina che ne aveva dimenticato il significato. Una donna in trincea, una donna in prima linea che, proprio come il nostro Angelo Vassallo – compianto primo cittadino di Pollica, esempio costante per chiunque scelga la buona amministrazione -, si trova ogni giorno a dover combattere non solo contro l’illegalità organizzata, ma anche contro quella culturale, di cittadini che, inconsapevolmente, sono “malati di ‘ndrangheta”.

Marisa Garofalo è la sorella di Lea, donna che ha pagato con la vita, e con la più barbara delle morti, la propria scelta di denunciare il compagno e la sua organizzazione criminale, diventando testimone di giustizia.
Marisa è come Lea: una donna che non ha dubbi, sa da che parte stare. Sa che esistono solo due possibili scelte. Sa che lasciarsi assorbire dai grigi in cui si nasconde chi non sa fare scelte significa permettere alla ‘ndrangheta di continuare a decidere per loro. Marisa Garofalo ha un obiettivo: ottenere giustizia. Per Lea, per Denise, che ha seguito le scelte della madre ed è a sua volta testimone di giustizia, per tutti coloro che hanno scelto la buonavita.

Matilde Spadafora è la mamma di Roberta Lanzino, la studentessa diciannovenne che 24 anni fa, mentre raggiungeva in motorino la casa al mare, è stata violentata e uccisa da assassini ancora senza nome, almeno giudizialmente. Il processo si è riaperto all’inizio dell’anno, grazie alle rivelazioni di un pentito, che ha atteso tutto questo tempo prima di rivelare “l’infamia”.
In attesa di giustizia Matilde e Franco hanno costituito la Fondazione in memoria della figlia. Per la Fondazione che aiuta le donne vittime di violenza e di stalking hanno costruito “la casa di Roberta” a Cosenza.

‘ndrangheta e altari

la presa diretta della serata

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il video mandato in diretta da MNews

il lancio dell’evento

Amava ripetere don Italo Calabrò: “nel coraggio dei suoi pastori la gente ritrova il suo coraggio”. Partendo da questa verità, la prima conversazione pubblica sull’argomento, organizzata da Stop’ndrangheta e sabbiarossa ED. Con i 3 sacerdoti di “senza targa”, don Demasi, don Panizza, don Stamile, e il procuratore Creazzo
«I mafiosi si ritengono uomini e, addirittura, “uomini d’onore”: se c’è qualcuno che invece non è uomo è il mafioso, e se c’è qualcuno che non ha onore è il mafioso, i mafiosi non sono uomini e i mafiosi non hanno onore; questo dobbiamo dirlo tranquillamente con tutta la comprensione e la pietà». Questo uno dei passaggi fondamentali dell’omelia con cui don Italo Calabrò rispose, nel suo consueto modo diretto e duro, al rapimento dell’undicenne Vincenzo Diano. Era il 27 luglio 1984. Oggi queste parole risuonano ancora più attuali, continuando a porre domande e a esigere risposte.

“La ’ndrangheta davanti all’altare” è il titolo provocatorio individuato da Stop’ndrangheta e sabbiarossa EDIZIONI per la serata di dialogo e confronto che si terrà al Pepy’s Beach, sulla Marina bassa di Reggio Calabria, lunedì prossimo, 10 settembre, alle ore 21.

Partendo dalla frase che amava ripetere don Italo, “nel coraggio dei suoi pastori la gente ritrova il suo coraggio”, tramite il dossier di Stop’ndrangheta, che sarà illustrato da Francesca Chirico, Alessio Magro e Cristina Riso, la storia si intreccerà con il presente, attraverso i tre sacerdoti protagonisti di senza targa, il viaggio nella Calabria della buonavita raccontato da Paola Bottero e Alessandro Russo, sabbiarossa ED.

Una conversazione a più voci con don Pino Demasi, referente Libera Piana di Gioia Tauro, don Giacomo Panizza, fondatore di Progetto Sud a Lamezia, don Ennio Stamile, parroco di S. Benedetto a Cetraro, e Giuseppe Creazzo, Procuratore della Repubblica di Palmi, per continuare a farsi domande e non smettere di cercare risposte, insieme.

Ha un senso particolare la scelta di organizzare la serata durante le festività in onore della Madonna della Consolazione di Reggio Calabria: focalizzare al meglio l’attenzione sui bianchi e sui neri di un territorio in cui la Chiesa ha un ruolo fondamentale, che è quello di aiutare la società civile e le istituzioni a diradare, fino a cancellare, i grigi che si stanno appropriando di ogni spazio lasciato libero dai non detti. Non importa se si è laici o praticanti: oggi, più ancora che un tempo, è necessario chiamare le cose con il loro nome, liberare le parole dalle paure e dai silenzi per aiutare tutti coloro che, a vario titolo, operano in prima linea per restituire la Calabria ai calabresi. Quelli della buonavita.