Dopo l’anteprima alla III edizione del TropeaFestival Leggere&Scrivere, arriva la prima presentazione ufficiale, il battesimo del nuovo romanzo di Saverio Pazzano, Beltempo, pubblicato nella collana di narrativa di SABBIAROSSA, Storie. E non poteva che essere a Reggio Calabria, dove l’autore è nato, vive e lavora. Accanto a lui, nella sala della Provincia di Reggio Calabria, alle 17 di venerdì 14 novembre 2014, ci saranno l’antropologo e scrittore Vito Teti, la giornalista e scrittrice Paola Bottero, l’attivista di CortoCircuitoLab Laura Cirella. L’attore Lorenzo Praticò leggerà alcuni brani del libro.
Trentacinquenne, docente oltre che scrittore, Saverio Pazzano ha fatto dell’impegno sociale un modus vivendi. Tra le tantissime attività di volontariato si ricorda l’Associazione Maestri di Speranza, formata “da donne e uomini che credono nell’enorme importanza che l’istruzione, la formazione, la cultura hanno nei percorsi di emancipazione e liberazione dei popoli, nella gestione pacifica dei conflitti, nella promozione dei diritti umani, nella realizzazione di uno sviluppo sostenibile, nella creazione di un mondo giusto per tutti”. E di emergenze sociali, della necessità di stare accanto ai più deboli, Saverio scrive da qualche anno: alcuni suoi racconti sono stati pubblicati in Racconti del Sud e Senza Zucchero; con la raccolta di racconti Lo Stretto di paglia ha vinto il premio Anassilaos Opera Prima. Beltempo è il suo secondo romanzo, che segue La corsa dell’ultima estate, pubblicato nel 2011.
Il romanzo presentato da SABBIAROSSA parte da un tema attualissimo, gli sbarchi dei migranti, per ribaltarne la lettura superficiale che viene troppo spesso fatta dai media nazionali. Così, accanto a una donna, un bambino e un vecchio che “intrecciano le loro vite davanti ad un barcone che rantola come un animale e muore davanti alla spiaggia, disperde vittime migranti, carne clandestina che porta denaro ai trafficanti di uomini”, compaiono altri due protagonisti: l’amore e uno scafista, che ripercorre gli stessi passi di un passeur, “una storia antica che odora di rifugi e brigate partigiane, di montagna e di Alpi che ha percorso avanti e indietro, decine di volte, attraverso i passaggi nascosti, per andare ad arricchire il numero dei clandestini in terra di Francia”.
In mezzo a loro il tempo avvita il passato e il presente, emigrazioni di ieri e di oggi, e convoca con l’urgenza delle scelte importanti. Elisa, Nino e il Vecchio stanno lì, presenti alla storia: “non è coraggio il loro, ma vita che non può sottrarsi alla libertà. Davanti al barcone venuto a morire alla spiaggia, con il suo carico di gente migrante, fare ciò che va fatto significa resistere. Questa è una storia di naufragi, dentro cui si agita Beltempo: una promessa di sole sotto i grandi cieli di Sud”.
Dieci titoli editi in cartaceo, un e-book nella nuova collana di narrativa virtuale, E-RE(A)D, un romanzo in uscita a fine ottobre, il terzo della collana STORIE, altri due titoli in lavorazione per l’inizio del 2014: questo il bilancio dei primi due anni di vita (scatteranno a fine ottobre) di sabbiarossa EDIZIONI, casa editrice che sta posizionandosi nel panorama nazionale di un nuovo modo di creare spazi culturali. Di resistenza. Taobuk, il festival internazionale dei libri che per anima il fine settembre di Taormina, ha voluto riservare uno spazio al racconto di quest’esperienza partita in sordina, con “lucida follia”, per quella che i tre fondatori – i giornalisti Paola Bottero e Alessandro Russo e l’artista Caterina Luciano – hanno definito “un’urgenza”. «Siamo partiti contaminati, intrecciando arti visive alla parola scritta» spiega Paola Bottero. «Avevamo un’unica, montaliana consapevolezza: Codesto solo oggi possiamo dirti/ ciò che non siamo, ciò che non vogliamo. Abbiamo iniziato a contaminare altri come noi con la nostra follia – quella di creare nella punta dello Stivale italiano una casa editrice libera e indipendente. Siamo diventati una squadra. Abbiamo iniziato a investire – tutto il nostro tempo e le nostre risorse economiche – per creare granelli di sabbia. Rossa. Alla ricerca del granello giusto di Norberto Bobbio: Qualche volta è accaduto che un granello di sabbia sollevato dal vento abbia fermato una macchina. Anche se ci fosse un miliardesimo di miliardesimo di probabilità che il granello, sollevato dal vento, vada a finire nel più delicato degli ingranaggi per arrestarne il movimento, la macchina che stiamo costruendo è troppo mostruosa perché non valga la pena di sfidare il destino».
Racconteranno la loro storia, mercoledì 25 settembre, alle 20:30, sulla Terrazza dell’archivio storico di Taormina, splendida location scelta dagli organizzatori del Taobuk. La storia di ogni granello, di ogni titolo. Un percorso contaminato e contaminante: «Siamo partiti contaminati, intrecciando l’arte visiva di Caterina Luciano alla parola scritta. Siamo andati avanti per continuare a contaminarci e contaminare. L’ultima contaminazione abbraccia le due arti che mancavano all’appello: la musica e la recitazione, che proprio a Taormina diventeranno un tutt’uno del nostro racconto, con le interpretazioni di Mad Simon ed Enzo dè Liguoro».
Un percorso, quello di sabbiarossa, che affonda le radici nella memoria. Perché, come diceva Proust, la realtà non si forma che nella memoria. Un percorso che è un ciclo continuo, che nell’estate si è focalizzato sui due titoli della collana IMPRONTE: la ’ndrangheta davanti all’altare, primo e coraggioso libro-inchiesta che raccoglie organicamente le collusioni tra la Chiesa e la mafia in Calabria, la cui ultima presentazione è avvenuta pochi giorni fa a Gerace, con Nicola Gratteri e don Giacomo Panizza, e onorevole sarà lei, presentato in conferenza stampa all’interno di quel Palazzo di cui il libro racconta molti segreti. La parte finale di mercoledì sera sarà dedicata a bianco come la vaniglia, primo titolo edito, oggi spettacolo per le scuole e laboratorio di memoria. Indispensabile per ridisegnare la realtà.
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